Psicoterapia individuale
L’adolescenza non è solo una fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta ma è il momento generativo di entrambe, l’organizzatore della storia del soggetto, il luogo della creatività e delle invenzioni. Quel momento di vita in cui il sentimento prevalente è quello di sentirsi così lontano e così vicino, sia dall’essere bambino che dal diventare adulto; è quella fase di passaggio che si porta con sé l’inevitabile dramma esistenziale tra “il non più e il non ancora”.
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Il non appartenere più al mondo dell’infanzia e non ancora al mondo adulto è alla base delle crisi di passaggio e delle rotture tipiche di questo periodo, un vero e proprio sconvolgimento del corpo, dell’immagine di sé e delle relazioni, che evidenziano la vulnerabilità narcisistica tipica del periodo.
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Il processo maturativo della pubertà mette l’individuo di fronte a mutamenti così profondi, irreversibili e perturbanti che gli adolescenti non si riconoscono più; l’adolescenza rappresenta, oggi più che mai, una complessa realtà psicodinamica che necessita di un lavoro terapeutico specifico e personalizzato.
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I modelli precedentemente elaborati risultano ad oggi inadeguati a descrivere e comprendere le particolarità del nuovo processo adolescenziale, un processo radicalmente trasformato dai profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno segnato gli ultimi decenni.
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La psicoterapia dei nuovi adolescenti, nuovi perché frutto di cambiamenti radicali dei ruoli e delle funzioni genitoriali e conseguenza di nuove regole e valori sociali, pone i terapeuti a confronto con diverse e rinnovate complessità.
La pratica terapeutica con adolescenti e giovani adulti necessita pertanto di modifiche riguardanti sia l'assetto interno del terapeuta sia la tecnica impiegata.
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Comprendere appieno le specificità di questo momento di crescita individuale è premessa indispensabile al fine di stabilire una solida relazione terapeutica, base necessaria per individuare un percorso teorico-clinico chiaro, fruibile e sostenibile, dai primi incontri, alla proposta di intervento terapeutico fino al trattamento.
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È fondamentale che lo psicoterapeuta raggiunga l’adolescente là dov’è, che ascolti i bisogni e i desideri nascosti dietro i sintomi, tenendo conto dell’età del paziente, dell’importanza della famiglia e dell’ambiente in cui vive.
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Lo psicoterapeuta cercando di vedere il mondo con gli occhi stessi dell’adolescente lo aiuta a far emergere e mettere in parola emozioni, pensieri, sogni e desideri spesso vissuti come segreti, inaccettabili o fallimentari.
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Emergono così aspetti della personalità che il giovane fino ad allora non riusciva comunicare o ad accettare: vederli attraverso il rispecchiamento dello sguardo sincero di adulto che lo faccia sentire riconosciuto e accolto ha un grande forza terapeutica e ricostruttiva che gli consente di muovere verso il cosiddetto processo di individuazione, di assumersi la responsabilità di chi è e di chi vuole essere entrando così nell’area adulta dell’identità.
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Altro aspetto che ha ulteriormente differenziato la terapia con gli adolescenti è la necessità e la consapevolezza di dover lavorare sempre più tenendo conto di tutto ciò che riguarda l’ambiente e la realtà esterna che lo circonda.
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Aiutare il solo giovane può non essere sufficiente, a volte è fondamentale un coinvolgimento dei genitori parallelo e distinto dal figlio, in modo che gli stessi possano essere sostenuti a ridefinire e modificare il loro ruolo laddove necessario. In modo altrettanto significativo può essere opportuno e necessario il coinvolgimento delle altre figure presenti del suo ambiente di vita quali insegnanti, amici e fidanzati, in modo da rafforzare sempre più quella rete che deve sostenere e accompagnare il giovane nel fronteggiare e superare ritardi e stalli nei propri compiti evolutivi.